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giovedì 8 luglio 2010

RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI ED ALTERNATIVE FITOTERAPICHE


Foto di echinacea purpurea per gentile concessione da http://www.terrapin-gardens.com
La scoperta della penicillina ha segnato l’inizio di un’era molto importante per sconfiggere le infezioni batteriche, infatti essa si rivelò efficace contro una serie di gravi infezioni come la polmonite, la setticemia, difterite, gonorrea e febbri reumatiche. Già dopo 10 anni dalla sua introduzione nella pratica clinica iniziarono a diffondersi i primi batteri intestinali resistenti e il diffondersi della candida un fungo. Pochi anni dopo dai batteri del suolo fu isolata la streptomicina, che era stata usata con successo nella cura della tubercolosi. Seguirono pochi anni dopo il cloramfenicolo, cefalosporine e tetracicline. Tutti questi antibiotici portarono dopo qualche anno allo sviluppo di resistenza nei batteri dell’intestino. Negli anni 60 con ulteriori ricerche si produssero antibiotici di seconda generazione. Questi batteri venivano ingegnerizzati geneticamente in modo da produrre dei derivati della penicillina che non dessero i problemi della resistenza ed avessero un più ampio spettro d’azione sia sui Gram-positivi come Streptococcus spp e Staphylococcus spp sia sui Gram-negativi come Escherichia coli ed Haemophilus influenzae.
Nei primi anni 80 si svilupparono infezioni resistenti a quasi tutti gli antibiotici conosciuti. I batteri del suolo producono naturalmente antibiotici per competere contro altri batteri e funghi per le riserve trofiche. Uno dei loro meccanismi di sopravvivenza consiste nell’avere plasmidi, che sono dei minicromosomi dove si trovano geni per la resistenza agli antibiotici. Batteri anche molto distanti tra loro filogeneticamente possono scambiarsi questi plasmidi ed acquisire nuove competenze in base alla pressione selettiva dell’ambiente. Questo è il motivo per cui essi diventano facilmente resistenti ai farmaci. Altri batteri hanno dei trasposoni, ancora più piccoli dei plasmidi che possono facilmente passare da un plasmide al cromosoma batterico e da una cellula all’altra. Purtroppo per anni si è abusato con gli antibiotici spesso prescritti per banali infezioni virali, come se non bastasse sono stati aggiunti al cibo per gli animali negli allevamenti soprattutto bovini e maiali per potenziarne la crescita e curare le infezioni. Sono aumentate le reazioni allergiche ed i problemi intestinali, in quanto i nostri Lactobacillus e Bifido-bacterium bifidus soccombono dando via libera alla candida ed batteri patogeni. I bambini pagano in prima persona queste conseguenze. Fortunatamente dalla natura si possono trovare rimedi efficaci. L’Echinacea è una pianta nota per combattere le infezioni e rafforzare il sistema immunitario. La sua efficacia è stata sperimentalmente riconosciuta. Altra pianta per combattere le infezioni è la Baptisia tintoria. Entrambe attivano i linfociti.L’Usnea barbata è un lichene che ha un’azione distruttiva su batteri e funghi. La Mirra è ottima per le infezioni respiratorie. La Thuja e l’Echinacea hanno entrambe anche un’attività antivirale. Fortunatamente i ceppi multiresistenti agli antibiotici hanno una ridotta capacità replicativa. Una sana alimentazione che comprenda yogurt da allevamenti biologici ricchi di fermenti lattici vivi ed all’occorenza la fitoterapia possono aiutare a rinforzare le difese immunitarie.
IMPORTANTE
Le informazioni e le idee contenute in questo articolo o in questi articoli costituiscono semplicemente materiale divulgativo informativo sulle scelte diagnostiche e terapeutiche disponibili, e non vogliono in alcun modo sostuirsi né alla prescrizione medica né a consultazione medica, sempre raccomandabile in caso di patologia in atto.
Da: John McKenna “Alternative agli antibiotici” Ed. Xenia

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