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venerdì 29 ottobre 2010

GNOCCHI ALLA ZUCCA E GAMBERI Ricetta per Halloween

Ricetta e foto di Alessandra Cenci
Ingredienti per 2 persone:
500 grammi di gnocchi, 600 grammi di zucca, 6 gamberoni, 1 spicchio d’aglio, olio extra vergine di oliva, prezzemolo secco, peperoncino, ribes rosso, mandorle, paprika dolce, zafferano, sale

Mettere uno spicchio d’aglio a soffriggere delicatamente con un po’ di olio extra vergine d’oliva in un kwok, con prezzemolo secco, e peperoncino. Aggiungere poco dopo la zucca sbucciata e tagliata a cubetti sottili, e durante gli ultimi cinque minuti di cottura aggiungere i gamberoni freschi che sono stati lavati si sono tolte le antenne e farli cuocere a fuoco lento con il coperchio. Aggiungere a questo punto i singoli fruttini di ribes fresco rosso, con poche mandorle tritate. Controllarli nella cottura e girarli di tanto in tanto. A cottura quasi ultimata aggiungere un velo di paprika in polvere. A parte cuocere gli gnocchi. Quando gli gnocchi sono venuti a galla, scolarli e unirli insieme nel kwok per gli ultimi cinque minuti. A questo punto si può aggiungere lo zafferano che è termolabile. Sia che lo zafferano sia in polvere o che siano gli stimmi, conviene con due dita di acqua tiepida a parte farlo sciogliere in una pentolina e versarlo sugli gnocchi che si coloreranno di un bel giallo acceso. Se l’aggiunta di ribes può fare storcere il naso a qualcuno, consiglio comunque di provare, perché il sapore un pochino amarognolo del ribes contrasta bene con il dolce della zucca. Provare per credere. Servire a tavola. Buona cena di Halloween!

Proprietà della zucca gialla (Cucurbita maxima )
Le proprietà della zucca sono state già descritte da me nel post sul grano saraceno alla zucca e radicchio di questo mese.
Proprietà del gambero rosso (Aristeus antennatus  e Aristeomorpha foliacea)
Con il nome di gambero rosso vengono di solito identificate due specie, Aristeus antennatus, detto anche gambero imperiale, ed Aristeomorpha foliacea. Le due specie sono molto simili, per forma colore ed abitudini di vita. Tutti crostacei, tra i quali i gamberi presentano un buon contenuto di zinco, magnesio, iodio e ferro.Lo zinco è importante per il buon funzionamento del sistema immunitario, il magnesio interviene come cofattore in molte reazioni enzimatiche del nostro organismo, lo iodio è importante per il buon funzionamento della tiroide, ed il ferro è indispensabile per formare l’emoglobina matura, e in molte reazioni enzimatiche. Anche se i gamberi hanno un buon contenuto di colesterolo, che è pur sempre importante per la costituzione delle membrane cellulari e come precursore di ormoni steroidi, sono molto ricchi di acidi grassi omega 3. Sono poi molto ricchi di proteine e di vitamine A, B6 e B12, ed hanno anche un ottimo rapporto tra sodio e potassio, quindi contrastano la ritenzione idrica. C’è chi li usa per dimagrire come nell’ottima ricetta scritta nel blog gold.libero.it.
Da: http://www.mareinitaly.it/conosciamo_v.php?id=36
http://www.pescherialaperla.eu/_proprieta_nutrizionali_dei_prodotti_del_mare.html
http://gold.libero.it/dietaefitness/9096918.htm

lunedì 25 ottobre 2010

PENSIERI NATURALMENTE SANI

http://www.eft-italia.it/; http://www.roymartina.com/
Foto di Alessandra Cenci - Tramonto infuocato
Essere naturalmente sani non vuol dire solo alimentarsi in modo sano, svolgere attività fisica almeno tre volte a settimana, essere in armonia con la natura, avere dei solidi legami affettivi, ma vuol dire anche nutrirsi di pensieri costruttivi, pieni di amore ed empatia verso se stessi e ciò che ci circonda. Recenti ricerche sulle persone longeve, che arrivavano in tarda età in buona salute, condotte da medici illustri, hanno dimostrato che non era solo il tipo di alimentazione, né l’astenersi dagli alcolici, che li aveva condotti a quello stato, quanto un’attitudine a sviluppare un approccio positivo verso la vita. Per approccio positivo verso la vita, intendo la capacità di lasciare andare traumi, pensieri negativi e mantenere un atteggiamento rilassato verso le sfide della vita, vedendone anche il lato umoristico, come direbbe Osho “ridere la vita”. Quando noi ci lasciamo andare alle sfide della vita è il momento nel quale sperimentiamo maggiormente quello che siamo veramente e spesso ci si accorge di avere una forza e un’energia completamente inaspettata. Queste sono le esperienze di persone realmente guarite da gravi malattie o persone che hanno avuto un grave incidente che sono andate in coma e sono riuscite dal coma e guarite. Un esempio di questi casi è il medico di fama internazionale Roy Martina, che dopo essere guarito da un traumatico incidente, che aveva per sempre “apparentemente” segnato il suo sogno di diventare un chirurgo, lo ha portato invece a specializzarsi dopo la laurea in medicina tradizionale, in medicine alternative che lo hanno condotto a diventare medico e coaching di successo mondiale. E’ l’inventore delle tecniche di Equilibrio Emozionale o di NEI (integrazione neuro emozionale) e di Omega Healing, oltre ad avere scritto libri di successo. L’idea principale dei suoi metodi rivoluzionari è che troppo spesso a livello inconscio gli individui si possano autosabotare con comportamenti sbagliati o convinzioni limitanti che favoriscono l’insorgere della malattia e del deperimento psico-fisico. In tutte le medicine orientali, non esiste un passaggio brusco dalla salute alla malattia, ma un continuum. Per gli orientali infatti, la salute non implica assenza di malattia, tanto è vero che una persona inizia a “morire” quando lentamente comincia a spegnersi nel suo campo energetico. Le moderne scoperte della fisica quantistica sono completamente in linea con le antiche teorie taoiste, e della medicina ayurvedica. Siamo atomi e molecole che vibrano ad una certa frequenza e con apparecchi sofisticati che misurano i cambiamenti elettromagnetici delle cellule ad esempio tramite la risonanza magnetica nucleare si riconoscono cellule tumorali da cellule sane. Da tempo era noto che persone serene vivono più a lungo, ma dalla scoperta della Dott.ssa Candace Pert si sono gettate le basi biochimiche dell’esistenza di una nuova branca la psico-neuro-endocrino immunologia. Grazie alle sue ricerche , la fisiologa e biofisica Dott.ssa Pert scoprì che non solo nel cervello, ma perfino nelle cellule T della difesa immunitaria, erano presenti i recettori per le beta-endorfine, i nostri oppiacei endogeni, o molecole del “benessere”. Come scrive il Dott. Deepak Chopra nel suo libro “La mia via al benessere” : “spesso ci ammaliamo a causa della convinzione che questa sia la realtà della vita…la chiave della realtà del nostro universo risiede nel fatto che inconsciamente siamo noi a sceglierlo…”. La bella notizia che l’intelligenza emotiva, ossia l’empatia per sé stessi e per gli altri si può apprendere e perfezionare… rimuovendo alla radice molti mali. Leggendo i libri dello psicologo Dott. Daniel Goleman autore tra l’altro di “Intelligenza Emotiva” si scopre come questi obiettivi siano alla portata di chiunque. La foto, che ho messo in questo articolo, le nuvole infuocate dal sole al tramonto, vorrebbe rappresentare che come le nuvole ora ci sono domani no, perché vengono portate via dal vento, così anche i pensieri negativi, gli atteggiamenti mentali sbagliati possono essere spazzati via dal vento della consapevolezza interiore. Come dice il Dalai Lama “La felicità si può ottenere addestrando la mente… adottando una certa disciplina interiore possiamo mutare il nostro atteggiamento, la nostra intera visione del mondo e il nostro approccio alla vita!”.
Da:Roy Martina “La formula per la vita” Ed. Sperling & Kupfer
Roy Martina “ Equilibrio emozionale” ed. Tecniche nuove
Candace Pert “Molecole di emozioni” Ed. Corbaccio
Deepak Chopra “La mia via al benessere” Ed. Sperling
Daniel Goleman “Intelligenza emotiva”Ed. Rizzoli
Dalai Lama con Howard C. Cutler “L’arte della felicità” Ed. Oscar Mondadori

domenica 17 ottobre 2010

GRANO SARACENO ALLA ZUCCA E RADICCHIO TREVIGIANO

Ricetta e Foto di Alessandra Cenci


Ingredienti per 2 persone:
100 grammi di grano saraceno, 600 grammi di zucca, 200 grammi di radicchio, 1 porro o al suo posto una cipolla scalogno, olio extra vergine di oliva, prezzemolo secco, peperoncino, paprika dolce, sale

Niente paura, perché nonostante il nome, il grano saraceno non è una cereale, ma una polygonacea, ed è completamente privo di glutine, per cui è adatto alla alimentazione dei celiaci. Per essere utilizzati nell’alimentazione umana i chicchi devono essere decorticati.
Il grano saraceno non ha bisogno di ammollo preventivo, ma necessita comunque di un lavaggio e poi si può direttamente mettere a cuocere in una terrina di terracotta con il doppio dell’acqua in volume per circa una ventina di minuti. Nel frattempo, occorre tagliare a pezzettini il porro, solo la parte bianca in basso senza la radice o la cipolla e metterlo a soffriggere delicatamente a parte con un po’ di olio extra vergine d’oliva in un kwok, con prezzemolo secco, e peperoncino. Aggiungere poco dopo la zucca sbucciata e tagliata a cubetti e se possibile resa quasi una polpa con il frullatore, e dieci minuti dopo aggiungere il radicchio lavato e sminuzzato e farli cuocere a fuoco lento con il coperchio. Controllarli nella cottura e girarli di tanto in tanto. A cottura quasi ultimata aggiungere un velo di paprika in polvere. Terminare la cottura dei vegetali e del grano saraceno unendoli insieme nel kwok per gli ultimi cinque minuti. Servire a tavola.

Proprietà del grano saraceno (Fagopyrum esculentum)
Come accennato sopra il grano saraceno non è un cereale ma una polygonacea, per cui è privo di glutine e adatto ai celiaci ed agli intolleranti al glutine. La pianta è originaria dell’Asia ed è stata introdotta in Europa dai turchi nel medioevo. Il grano saraceno, anche dopo la macinazione, conserva un amido particolare a più lenta digestione, motivo per il quale è indicato anche nella dieta dei diabetici. E’ ricco di minerali, soprattutto ferro e magnesio e vitamine del gruppo B e vitamina E. E’ molto ricco di proteine e contiene una buona quantità di aminoacidi essenziali come la lisina, assente nei cereali, ed il triptofano. Il valore nutritivo delle sue proteine è paragonabile a quello della carne e della soia. La sua farina contiene la rutina che protegge i vasi sanguigni. Ha anche una azione antiemorragica. E’ utile nell’accrescimento, nelle astenie e durante l’allattamento.
Proprietà della zucca gialla (Cucurbita maxima )
La zucca gialla è particolarmente ricca di caroteni e vitamina A, vitamine del gruppo B e vitamina C e di minerali come fosforo, potassio e magnesio, calcio e fibre. L’elevata presenza dei carotenoidi la rendono un alimento efficace nella prevenzione delle patologie tumorali. Contiene una bassa percentuale di lipidi. E’ adatta per i diabetici e nelle diete dimagranti. Ha proprietà diuretiche, lassative e calmanti. I suoi semi hanno proprietà vermifughe e depurano i reni.

Proprietà del radicchio trevigiano (Cychorium Intybus)
Ha un elevato potere depurativo del sangue. E’ molto ricco di sali minerali, di antocianine, di vitamine del gruppo B, A e C. Facilita la digestione, la funzione epatica e stimola la secrezione biliare. Le sue fibre gli conferiscono proprietà lassative.

Da: http://www.nuovaterrasrl.it
http://www.montagnadilombardia.com/ricette/saraceno.html
http://www.my-personaltrainer.it/tabelle-nutrizionali/ZUCCA-GIALLA.htm
http://www.alimentipedia.it/Verdura/Verdura_radicchio_tardivo.html

domenica 10 ottobre 2010

ALLERGIE E INTOLLERANZE


Foto di Alessandra Cenci
Nei libri di biologia e medicina di almeno venti anni fa, l’ allergia era considerata come un esagerazione del nostro sistema immunitario contro qualcosa che teoricamente non aveva “nulla di pericoloso”, non trattandosi di agenti infettivi, e mediato dagli anticorpi IgE, che sono gli anticorpi specifici. Eppure già nel 1991, il Dott. Kaplan aveva descritto che il fenomeno dell’allergia era molto più complesso di quello legato alla presenza delle sole IgE , in quanto segnalava già in quegli anni un aumento di fenomeni allergici nella popolazione senza che si trovasse un uguale aumento di IgE. Questo potrebbe accadere anche perché nuovi pesticidi o coloranti e conservanti addizionati nei cibi potrebbero comportarsi da nuovi allergeni. Fortunatamente le allergie vere e proprie sono più rare nella popolazione, mentre molto spesso in questi casi è coinvolta un’intolleranza alimentare. A differenza delle allergie, le intolleranze non sono IgE mediate, anche se comunque danno luogo ad una reazione infiammatoria, ma con meccanismi differenti. Mentre nel caso delle allergie i sintomi sono abbastanza definiti, in genere essi si verificano sull’apparato respiratorio e cutaneo, e raramente sull’apparato gastroenterico, invece nel caso delle intolleranze, possono essere meno chiari. Ciò avviene perché le intolleranze sono frutto di uno stimolo immunologico di entità ridotta ma ripetuto nel tempo. Nelle allergie la reazione è immediata, e i sintomi possono anche essere da banali a molto gravi fino all’anafilassi. Viceversa, i sintomi nelle intolleranze vanno da un semplice mal di testa e gonfiori intestinali fino a dissenteria, sonnolenza, affaticamento… e raramente vengono coinvolti altri organi. Le intolleranze possono essere di vario tipo.
Alcune sono congenite perché riguardano l’incapacità di metabolizzare determinate sostanze presenti nell’organismo, altre possono essere transitorie. La più comune è l’intolleranza al lattosio che è uno zucchero contenuto nel latte, perché non vengono prodotte adeguate quantità dell’enzima lattasi. Questa intolleranza è generalmente ereditaria. Un altro esempio di questo tipo di intolleranza è il favismo, che è una malattia genetica ereditaria che dipende dalla carenza di un enzima il glucosio6-fosfato deidrogenasi, normalmente presente nei globuli rossi e fondamentale per la loro sopravvivenza e può dare dei sintomi molto gravi mangiando le fave. Un caso a parte è la celiachia, che consiste in una “intolleranza permanente” al glutine, una proteina presente nella maggior parte dei cereali: grano, segale, orzo, avena, farro e kamut. La celiachia si considera “un intolleranza permanente” in quanto mangiando cereali contenente glutine si verifica una reazione autoimmune contro la gliadina che è una proteina presente nel glutine che può portare fino all’atrofia dei villi intestinali con conseguenti gravi problemi di malassorbimento. L’unica cura consiste nell’astenersi completamente da tutte le sostanze contenenti glutine. Alimenti privi di glutine tra i cereali e i “simil cereali” sono il riso integrale, le patate, la tapioca, il mais,il grano saraceno, il miglio, la quinoa, e l’amaranto. Senza arrivare alla celiachia, molte persone pur non essendo celiache o allergiche al grano a volte presentano difficoltà digestive, come gonfiori e coliche quando consumano prodotti con farina di grano. Purtroppo se da una parte il lavoro dei genetisti negli ultimi 100 anni ha permesso di sfamare un maggior numero di persone grazie alla aumentata produzione di grano, aumentando anche la grandezza della spiga, e la diminuizione del fusto, dall’altro nel nobile tentativo di ottenere questi risultati, non bastando gli incroci tra le varietà diverse, i semi sono stati irradiati nel nucleo allo scopo di aumentare artificiosamente le mutazioni. Oltre a ciò si sono forzate le concimazioni con i nitrati per ottenere una maggiore crescita. Sfortunatamente le mutazioni genetiche indotte e le concimazioni ricche di nitrati hanno permesso di ottenere farine esageratamente ricche di glutine. Se consideriamo il kamut (Triticum turgidum) che è un cereale molto antico, i cui semi sono stati rinvenuti nelle tombe dei faraoni, affine al nostro grano (Triticum vulgare), che non è mai stato manipolato geneticamente, esso risulta molto più digeribile per la sua ridotta quantità di glutine. Comparato al grano comune, il Kamut è più ricco in proteine (da tra il 15% ed il 40%), minerali come magnesio e zinco, Vitamina B e Vitamina E ed acidi grassi ed insaturi. Concludendo sarebbe auspicabile per tutti i consumatori di grano di variare la dieta introducendo anche altri cereali come il kamut, il farro, la varietà del grano del Senatore Cappelli, che è stata selezionata nel secolo scorso ma non è stata irradiata. Sarebbe infine consigliabile che i cereali siano ottenuti da coltivazioni biologiche, e biodinamiche, quindi prive di concimazioni azotate di sintesi e di pesticidi. Ricordate che solo noi siamo i diretti responsabili della nostra salute e di quella dei nostri figli.

IMPORTANTE

Le informazioni e le idee contenute in questo articolo costituiscono semplicemente materiale divulgativo informativo sulle scelte diagnostiche e terapeutiche disponibili, e non vogliono in alcun modo sostuirsi né alla prescrizione medica né a consultazione medica, sempre raccomandabile in caso di patologia in atto.

Da:
A.Speciani “Le allergie cause, diagnosi, terapie” Ed. Tecniche Nuove
http://www.epicentro.iss.it/problemi/intolleranze/intolleranze.asp
http://sapermangiare.mobi/17/per_saperne_di_piu/allergie_e_intolleranze_alimentari.htm
http://www.inerboristeria.com/kamut-la-storia-del-kamut.html
http://www.valorealimentare.it/20/07/2010/rubriche/alimenti-e-salute/il-grano-aumento-delle-allergie-ed-intolleranze-alimentari/

martedì 28 settembre 2010

LE COMBINAZIONI ALIMENTARI PER UNA DIGESTIONE OTTIMALE

Foto di Alessandra Cenci
A volte anche dopo un pasto ricco di alimenti genuini può capitare di sentire un senso di pesantezza dovuto a difficoltà digestive. Questo può verificarsi anche in assenza di intolleranze alimentari perché non tutti gli alimenti sono digeriti con gli stessi tempi e le stesse modalità. All’interno delle mucose della bocca, dello stomaco e dell’intestino sono presenti numerosi enzimi. Gli enzimi sono quelle proteine che agiscono da catalizzatori biologici permettendo a tutte le reazioni biochimiche di avvenire, ad esempio, durante la digestione. Gli enzimi sono molto specifici, nel senso che non solo alcuni sono presenti solo in certe cellule specializzate, ma sono specifici per certi alimenti: le amilasi ad esempio sono deputate alla digestione degli amidi, le lipasi per la digestione dei grassi e le proteasi per la digestione delle proteine. Ognuno di questi enzimi per funzionare a livello ottimale, necessita di un ambiente particolare che può essere acido o alcalino. La prima digestione avviene nella bocca dove è presente l’enzima ptialina per una prima digestione dei carboidrati, per cui bisognerebbe mangiare lentamente e masticare a lungo. Altri enzimi fondamentali per la digestione dei carboidrati si trovano nell’intestino. Sia nella bocca che nell’intestino si trova un ambiente alcalino. Nello stomaco i succhi gastrici provvederanno a creare un ambiente acido per la componente proteica dei cereali. I cibi proteici invece sono digeriti in un ambiente acido, per cui durante la masticazione, che dovrà sempre essere accurata, non vi sarà alcuna digestione, ma nello stomaco un enzima specifico il pepsinogeno trasformato nella forma attiva pepsina da parte dei succhi gastrici darà inizio alla digestione delle proteine. Da tutto ciò ne consegue che per una digestione ottimale e perfetta assimilazione del cibo, sarebbe consigliabile non abbinare tra loro cibi proteici (carne, pesce, legumi, uova e formaggi) con cibi carboidratici (cereali, farinacei, pasta, pane e patate). Al contrario la combinazione di alimenti troppo diversi oltre ad affaticare il sistema digerente darebbe luogo a diverse tossine da eliminare con uno spreco di energie. Anche i cibi proteici di diversa natura non dovrebbero essere abbinati tra loro. Le verdure sia cotte che crude possono essere associate a qualsiasi cibo. L’ideale sarebbe poter iniziare il pasto o la cena con un piatto di insalata fresca per fornire al corpo tutti gli oligoelementi e le vitamine necessarie per una digestione ottimale. La frutta non andrebbe mangiata a fine pasto perché potrebbe indurre fermentazione nell’intestino, mentre mangiata lontano dai pasti si digerisce rapidamente. I dolci sarebbe meglio mangiarli dopo un pasto di carboidrati. Alcuni abbinamenti possono essere più tollerati come farro e fagioli, riso e lenticchie, frutta acida al termine di un pasto proteico. Questa teoria del Dott. Shelton, pur conservando la sua validità è stata ultimamente anche un po’ rivista, nel senso che il succo di limone sulla carne e sul pesce favorirebbe l’assorbimento del ferro grazie alla vitamina C. Concludendo quindi queste regole sono solo indicative, il mangiare deve essere anche un piacere, un momento di condivisione con gli altri, e di serenità… come scrivevo nel post iniziale naturalmente sani… Abbiamo bisogno di nutrirci e nutrire il nostro prossimo di pensieri positivi.

Da: H.Shelton “La facile combinazione degli alimenti” Ed. Manca
G. Dalla Via “Le combinazioni alimentari” Red Ed.
http:// www.vitalfitness.it/comb-ali.html
http://www.cibo360.it/alimentazione/dietologia/diete/combinazioni_alimentari.html

venerdì 24 settembre 2010

INVOLTINI DI BRESAOLA CON CREMA DI ZUCCHINE


Ricetta e foto di Alessandra Cenci
Ingredienti e dosi per 2 persone:
3 zucchine,200 gr. di bresaola affumicata, 1 spicchio d’aglio fresco, 3 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva
1 vasetto di yogurt bianco naturale cremoso, un pizzico di pepe nero, prezzemolo, succo di mezzo limone
sale marino integrale
Tagliare le zucchine a pezzettini. Lessarle facendole cuocere con due dita d’acqua, in questo modo non si perdono nell’acqua di ebollizione la gran parte delle sostanze nutritive. Quando si sono cotte frullarle insieme ad uno spicchio d’aglio crudo, o se non si dispone di un frullatore schiacciarle con la forchetta in modo da formare una crema. Aggiungere un vasetto di yogurt biancocremoso, tre cucchiai d’olio, prezzemolo secco o fresco tagliato fine, il succo di mezzo limone, una spolverata di pepe nero e tre pizzichi di sale marino integrale. Su un vassoio disporre due fette di bresaola a due a due, ricoprirle di crema di zucchine e ricoprirle con altre due fette in modo da formare un involtino. L’aglio lo consiglio crudo perché cuocendolo perde molto delle sue proprietà nutritive, ma per chi non riuscisse a digerirlo si potrebbe far soffriggere lievemente.
Proprietà della bresaola
La bresaola deriva dal manzo salato ed è un insaccato. E’ prodotta in Valtellina. E’ ricca di proteine e sali minerali quali sodio, potassio, ferro, calcio, fosforo, magnesio e zinco. Contiene vitamine B1, B2, B6 e PP. La sua caratteristica è che ha un bassissimo contenuto di lipidi (circa 2,5%).
Da http://www.lospicchiodaglio.it
Proprietà dell’aglio (Allium sativum)
Già dal nome scientifico si intuisce che l’aglio è una pianta ricchissima di proprietà salutari note fin dall’antichità. E’ innanzitutto un forte antiossidante. E’ un antibiotico naturale, e antivermifugo, antitumorale. E’ un forte ipotensivo, abbassa il contenuto di colesterolo nel sangue. Ha un’azione fluidificante del sangue, per cui si sconsiglia in caso di emorragia, di ulcera gastro-duodenale e in gravidanza o in allattamento a dosi elevate.
Da http://www.mednat.org/cure_natur/aglio_cura.html
Proprietà dello yogurt
Mi raccomando che sia scritto ricco di fermenti lattici vivi, perchè in tal caso è ricco di fermenti probiotici vivi e quindi utili per la salute del nostro intestino, quando non vi è scritto nell’etichetta vuol dire che sono stati eliminati. Sarebbe preferibile se fosse prodotto con latte provenienti da allevamenti biologici.



sabato 18 settembre 2010

RISO MISTO SELVATICO ALLA BORRAGINE (borrago officinalis)

Ricetta e foto di Alessandra Cenci
Ingredienti e dosi per due persone:
foglie di borragine, 200 grammi di riso misto selvatico (negozi biologici) ,1 cipolla scalogno, peperoncino a pezzetti, olio extra vergine di oliva, prezzemolo,1 bustina di zafferano,sale marino integrale
Mettere a cuocere 200grammi di riso misto selvatico con il doppio dell’acqua in peso per circa 45 minuti. Separatamente far soffrigere lievemente 1 cipolla scalogno fatta a pezzetti in un kwok con olio extra vergine di oliva e un peperoncino tritato con foglie di prezzemolo. Subito dopo aggiungere le foglie di borragine lavate e tagliate e cuocere a fuoco lento con aggiunta di poca acqua per non farle bruciare per 20 minuti circa e spegnere. Quando il riso si è cotto aggiungerlo nel kwok e ripassarlo con le foglie di borragine. Infine aggiungere una bustina di zafferano fatta sciogliere in pochi millilitri di acqua tiepida. Ripassare per pochi minuti in quanto lo zafferano è sensibile al calore e potrebbe perdere le sue qualità. Quando tutto il riso si sarà colorato di giallo portare a tavola e servire!
Una piccola nota curiosa: anche i fiori si possono mangiare sono ottimi in insalata
Proprietà della borragine Borrago officinalis da http://www.erbe-officinali.com/borragine.html
1) Azione protettiva cutanea: l’olio di borragine rappresenta un importante integrazione per mantenere una corretto equilibrio della cute: i suoi principi attivi partecipano infatti in numerosi processi fisiologici, prevenendo l’insorgenza di diverse patologie distrofico-infiammatorie.
2) Azione antiallergica: acido linoleico e ac. gamma-linolenico competono con l’acido arachidonico nella sintesi delle prostaglandine e favoriscono la produzione delle prostaglandine Serie I (le cosiddette prostaglandine "buone"), mostrando così un effetto positivo nelle reazioni da ipersensibilizzazione a determinati fattori.
3) Azione cardiovascolare: in particolare l’ac. gamma-linolenico impedisce l’aggregazione piastrinica lasciando liberi i vasi arteriosi, migliorando la circolazione e il funzionamento cardiaco, sempre grazie all’aumentata sintesi di prostaglandine Serie I, che fra l’altro abbassano anche la pressione arteriosa e inibiscono la sintesi endogena di colesterolo